La frittata con l’erba di San Pietro

La frittata con l’erba di San Pietro

Fammi una frittata con l’erba di San Pietro…

Una decina d’anni fa almeno, Ivan ed io andammo ad un concerto di Giorgio Conte. Mentre eravamo in fila in attesa di entrare nel piccolo teatro in cui si teneva il concerto, ci stupimmo del fatto che ci fosse tanta gente al concerto, noi eravamo lì solo per curiosità di conoscere il fratello di Paolo Conte… capimmo subito che erano tutti lì per lo stesso motivo. Giorgio si dimostrò subito essere l’esatto opposto del più celebre fratello: le canzoni non erano all’altezza dell’opera del maestro, in compenso la simpatia e l’ironia del primo erano straordinarie e le storie – vere o inventate – che raccontava introducendo le canzoni, davvero esilaranti. Passammo una bella serata e presto andai alla ricerca di un cd con le canzoni di Giorgio Conte. Come spesso accade, lo ascoltai per un po’ ma presto me ne dimenticai. Alcuni anni dopo in una di quelle feste dei fiori tanto comuni nei nostri paesi a primavera, trovai tra le erbe aromatiche l’Erba di San Pietro… una delle canzoni di Giorgio Conte iniziava proprio così: “Fammi una frittata con l’erba di San Pietro…”. Mi tornò alla mente il concerto e acquistai d’impulso quella pianta, che ancora abita nel mio terrazzo con le altre erbe aromatiche. Per quanto riguarda i suoi usi in cucina ho scoperto che le sue foglie vengono usate principalmente per aromatizzare carni e tipicamente per preparare gustose frittate. Il sapore è particolare: simile a quello di menta con un pizzico di salvia, ma tendente all’amaro.

Per preparare questa semplice frittata fai così:

  1. Lava e spezzetta una dozzina di foglie di Erba di San Pietro
  2. Passa le foglie in una padella con un filo d’olio extravergine d’oliva
  3. Mescola due uova con un cucchiaio di Grana o Parmigiano grattugiato, un cucchiaio di pangrattato,  sale e pepe
  4. Cuoci su entrambi i lati per circa 5 minuti
  5. Servi calda o fredda, a seconda dell’occasione

Vino suggerito? Sauvignon, senza alcun dubbio.

1 commento

  1. che meraviglia!in questo aneddoto c’è tutto quello che fa della vita poesia: una faccia,una musica,delle parole, un odore, un sapore e…e un ricordo che lega quel tutto che torna! mi capita spesso,amo la cucina per questo.

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